Ottant’anni fa nasceva Franco Battiato – escono in questi giorni due biografie a lui dedicate

Testo di Luisa SORBONE

19.03.2025.

“Vi posso dire che sono con­ten­to del­la vita che ho fat­to. Sono sta­to mol­to for­tu­na­to. Questa è la con­clu­si­one.» ( F.B.)

Franco Battiato non è sta­to solo uno dei più inno­va­ti­vi can­ta­uto­ri ita­li­ani. Battiato è sta­to un visi­ona­rio, un pen­sa­to­re, un esplo­ra­to­re, che con i suoi tes­ti e soprat­tut­to con la sua musi­ca ha anti­ci­pa­to ten­den­ze e rot­to sche­mi conven­zi­ona­li. Durante i suoi oltre cinqu­an­t’an­ni di car­ri­era, ha spa­zi­ato tra pop, musi­ca col­ta, elet­tro­ni­ca e influ­en­ze ori­en­ta­li. È sta­to anc­he pit­to­re, regis­ta, poeta. Tra i suoi album più ico­ni­ci ricor­di­amo La voce del padro­ne (1981), pri­mo dis­co ita­li­ano a supe­ra­re il mili­one di copie ven­du­te, L’era del cin­g­hi­ale bian­co (1979) e Patriots (1980), che han­no rivo­lu­zi­ona­to la musi­ca leg­ge­ra ita­li­ana. Tra i bra­ni indi­men­ti­ca­bi­li del suo reper­to­rio, ci sono pezzi come Centro di gra­vità per­ma­nen­te, Voglio veder­ti dan­za­re, e La cura che han­no seg­na­to gene­ra­zi­oni inte­re. E anco­ra Prospettiva Nevski con­te­nu­to in Patriots, anco­ra oggi uno dei suoi pezzi più ascol­ta­ti (“E il mio maes­tro mi inseg­nò com’è dif­fi­ci­le / Trovare l’al­ba den­tro l’im­bru­ni­re”), o I tre­ni di Tozeur pre­sen­ta­to in cop­pia con Alice all’Eurovision Song Contest del 1984.

Su Franco Battiato sono sta­ti scrit­ti tan­ti libri, a oggi più di quaran­ta, che han­no con­tri­bu­ito ad appro­fon­dir­ne la figu­ra da diver­si pun­ti di vis­ta. Musica, biogra­fia e anc­he mis­ti­ci­smo, spe­sso affron­ta­to in chi­ave mol­to sog­get­ti­va e inter­pre­ta­ti­va dagli autori.

Ma veni­amo alle pub­bli­ca­zi­oni fres­c­he di usci­ta. Due libri a lui dedi­ca­ti in occa­si­one del­l’ot­tan­te­si­mo anni­ver­sa­rio del­la nas­ci­ta, il 23 mar­zo 1945.

All’essenza

“All’essenza” è il libro uffi­ci­ale del­la Fondazione Franco Battiato, a cura di Giordano Casiraghi, e può esse­re defi­ni­ta un’a­uto­bi­ogra­fia pos­tu­ma che res­ti­tu­is­ce al let­to­re la pro­fon­dità intel­let­tu­ale e il sen­so di poli­edri­cità del­l’ar­tis­ta. Contiene rifle­ssi­oni su musi­ca, amo­re, spi­ri­tu­alità, poli­ti­ca e soci­età (“Si trat­ta di conos­cer­si bene inte­ri­or­men­te per poter poi usci­re e affron­ta­re la gen­te, il mon­do, per por­ta­re anc­he dei cam­bi­amen­ti”), rac­con­tan­do il per­cor­so di evo­lu­zi­one uma­na e artis­ti­ca del can­ta­uto­re sici­li­ano. Un volu­me di oltre tre­cen­to pagi­ne, in usci­ta il 18 mar­zo con Mondadori, che rac­co­glie, per la pri­ma vol­ta in modo com­ple­to, i pen­si­eri e le rifle­ssi­oni di Franco Battiato, trat­ti da inter­vis­te rilas­ci­ate nel cor­so del­la sua car­ri­era su gior­na­li, radio e tv. La cura­te­la di Giordano Casiraghi, che ha segu­ito Battiato per decen­ni tra con­cer­ti e con­fe­ren­ze stam­pa, si basa su un vas­to arc­hi­vio, dagli anni Settanta in poi, di regis­tra­zi­oni, arti­co­li e docu­men­ti, cita­ti e docu­men­ta­ti nel volu­me. Grazia Cristina Battiato, nipo­te di Franco e pre­si­den­te del­la Fondazione ha com­men­ta­to: “Mi man­ca ogni cosa di lui, e il solo fat­to di ave­re un ela­bo­ra­to che apren­do­lo mi fac­cia sen­ti­re la sua voce, il suo pen­si­ero, mi fa sta­re bene e spe­ro che la ste­ssa cosa avven­ga per il pub­bli­co che l’ha segu­ito e apprezzato”.

Sacre Sinfonie. Battiato: Tutta la storia

Disponibile dal 12 mar­zo anc­he un’al­tra biogra­fia di Battiato, dal tito­lo Sacre Sinfonie. “Battiato: Tutta la sto­ria”. Pubblicata da Il Castello col­la­na Chinaski Edizioni, è scrit­ta dal cri­ti­co e musi­cis­ta geno­ve­se Fabio Zuffanti, al suo quar­to libro su Battiato, che ricos­tru­is­ce in quasi 500 pagi­ne la para­bo­la per­so­na­le e artis­ti­ca del can­tan­te. Il libro, che pren­de il nome dal­la cele­bre Le sacre sin­fo­nie del tem­po dell’album Come un cam­mel­lo in una gron­da­ia (1991), rac­con­ta il per­cor­so musi­ca­le e biogra­fi­co di Battiato, dal­la sua infan­zia in Sicilia alla matu­rità artis­ti­ca rag­gi­un­ta a Milano. È qui che l’ar­tis­ta dici­an­no­ven­ne mosse i pri­mi passi accan­to a figu­re ico­nic­he come Bruno Lauzi, Enzo Jannacci e Giorgio Gaber. E fu pro­prio Gaber a pre­sen­ta­re al Festival di Sanremo 1967 il bra­no che scri­sse­ro insi­eme, E allo­ra dai. Entrambi appar­te­ne­va­no al filo­ne dei “can­ta­uto­ri impeg­na­ti” in un peri­odo di gran­de fer­men­to socio-culturale.

Attraverso tes­ti­mo­ni­an­ze di ami­ci, col­leg­hi e del­lo ste­sso Battiato, Zuffanti dipin­ge il ritrat­to di un musi­cis­ta col­to e riser­va­to, sem­pre ani­ma­to da una gran­de curi­osità intel­let­tu­ale e spe­ri­men­ta­le. Dalla musi­ca d’avanguardia ai tes­ti sufi, dal cine­ma alle arti visi­ve, il volu­me è una nar­ra­zi­one del­le sue mol­te sfac­cet­ta­tu­re. Nelle ulti­me pagi­ne del libro tro­vi­amo anc­he il rac­con­to del­la malat­tia e del­la soli­tu­di­ne, uno sgu­ar­do inti­mo sugli ulti­mi anni di vita di un artis­ta che rima­ne uni­co nel pano­ra­ma musi­ca­le italiano.