Tutti gli eventi dal 28 aprile al 4 maggio 

Con il Triestebookfest 2025 Trieste diventa “l’isola che non c’è” della cultura

Testo di Luisa SORBONE • Fotografie dall’archivio di Triestebookfest

24.04.2025.

A Trieste tor­na il Triestebookfest, giun­to quest’anno alla sua deci­ma edi­zi­one con un tito­lo a dir poco evo­ca­ti­vo: “L’isola che non c’è – sto­rie, per­so­ne e altri luog­hi imma­gi­na­ri”. Titolo che, se per un ver­so riman­da al mon­do fan­tas­ti­co di Peter Pan, dal­l’al­tro rac­con­ta la volon­tà di ren­de­re Trieste un luogo in cui la cre­ati­vità e la paro­le posso­no pren­de­re vita reale e ave­re una loro sto­ria. “Un tra­gu­ar­do impor­tan­te” – ha com­men­ta­to in con­fe­ren­za stam­pa la Presidente dell’Associazione Culturale Triestebookfest, Loriana Ursich – “per una real­tà nata dal­la passi­one di quat­tro don­ne che, nel 2015, han­no pen­sa­to di met­te­re insi­eme le loro com­pe­ten­ze per reali­zza­re il pro­get­to di una mani­fes­ta­zi­one orga­ni­ca che par­la­sse di libri e di let­tu­ra in una cit­tà dal­la gran­de tra­di­zi­one let­te­ra­ria come Trieste, che ne era pri­va. Ed è sta­ta sin da subi­to pen­sa­ta non come una mera car­rel­la­ta di libri ed edi­to­ri, ma che ave­sse un tema su cui dibat­te­re e con­fron­tar­si: cre­an­do un’isola che non c’era, uno spa­zio che mancava”.

Dal 28 apri­le al 4 mag­gio, con un’ulteriore set­ti­ma­na dal 14 al 18 mag­gio, saran­no 45 gli even­ti in 13 spa­zi cit­ta­di­ni che vedran­no pro­ta­go­nis­ti 42 auto­ri e autri­ci, ita­li­ani e inter­na­zi­ona­li, in dialo­go con 30 ambas­ci­ato­ri del­la cul­tu­ra locale.

Tre i temi prin­ci­pa­li: cre­ati­vità, talen­to e imma­gi­na­zi­one. Previsto il ritor­no di scrit­tri­ci e scrit­to­ri che negli anni han­no con­tri­bu­ito al suc­ce­sso del Triestebookfest, affi­an­ca­ti da nuove pro­pos­te di rili­evo. Un focus impor­tan­te anc­he sul rap­por­to tra imma­gi­na­rio uma­no e arti­fi­ci­ale, con uno spa­zio dedi­ca­to alle lin­gue tedes­ca, slo­ve­na e cro­ata e al ruolo fon­da­men­ta­le del­la traduzione.

Come han­no sot­to­li­ne­ato gli orga­ni­zza­to­ri, il Triestebookfest è oggi mol­to più di una rasseg­na let­te­ra­ria: è un ges­to di fidu­cia nel­la cul­tu­ra come spa­zio col­let­ti­vo. La sua for­za sta nel­la capa­cità di adat­tar­si ai tem­pi, res­tan­do fede­le a un’idea sem­pli­ce ma poten­te: quel­la che le sto­rie, quan­do con­di­vi­se, posso­no cam­bi­are il mondo.

“Stiamo viven­do tem­pi bui e dob­bi­amo com­bat­te­re insi­eme una bat­ta­glia per un futu­ro migli­ore, anc­he sfrut­tan­do l’isola che è den­tro di noi per rius­ci­re a cam­bi­are le cose” – ha com­men­ta­to l’Assessore Giorgio Rossi, citan­do il tito­lo del Festival. “Un per­cor­so che Triestebookfest por­ta avan­ti da tan­ti anni con l’obiettivo di pro­mu­ove­re la conos­cen­za, la com­pren­si­one del­la soci­età, le aspet­ta­ti­ve cul­tu­ra­li dei cittadini”.

L’apertura uffi­ci­ale del Festival è pre­vis­ta per il 2 mag­gio al Teatro Miela, e sarà affi­da­ta alla sag­gis­ta Loretta Napoleoni, che pre­sen­terà in ante­pri­ma il suo nuovo libro sul tec­no­ca­pi­ta­li­smo, in dialo­go con Cristiano Degano dell’Ordine dei Giornalisti. Tema cen­tra­le: il rap­por­to tra uma­nità e intel­li­gen­za arti­fi­ci­ale, in col­la­bo­ra­zi­one con il Festival Scienza&Virgola.

Un decen­nio di Triestebookfest

Nato nel 2016 come natu­ra­le evo­lu­zi­one del­la Fiera del Libro di Trieste, il Triestebookfest  ha cos­tru­ito negli anni una sua iden­tità di fes­ti­val indi­pen­den­te, pro­po­nen­do­si alla gen­te come un labo­ra­to­rio di let­tu­ra, nar­ra­zi­one e con­fron­to che attrar­re let­to­ri, scrit­to­ri e intel­let­tu­ali da tut­ta Italia. Fin dagli esor­di, gli spa­zi d’incontro tra auto­ri e pub­bli­co sono sta­ti i luog­hi sim­bo­li­ci del­la cit­tà, come il Caffè San Marco, l’Auditorium del Museo Revoltella e il Giardino Pubblico Muzio de Tommasini.

Alla pri­ma edi­zi­one che si è svol­ta tra mar­zo e apri­le, han­no par­te­ci­pa­to impor­tan­ti per­so­na­lità del gior­na­li­smo e del­la cul­tu­ra, tra cui Paolo Rumiz, Gad Lerner, Toni Capuozzo, Eraldo Affinati e Barbara Schiavulli.

Nel 2017 si è esplo­ra­to il rap­por­to tra nar­ra­ti­va e arte: la let­te­ra­tu­ra rac­con­ta­ta dal cine­ma e dal teatro, passan­do attra­ver­so cele­bri reali­zza­zi­oni cine­ma­to­gra­fic­he per arri­va­re a espe­ri­en­ze di for­ma­zi­one teatra­le, con inter­ven­ti di  auto­ri, cri­ti­ci ed editori.

Focus dell’edizione 2018, inve­ce, sul­l’im­por­tan­za di saper “tra­dur­re il mon­do”. Seguendo il tema “Tradurre le sto­rie, le per­so­ne”, è sta­to messo in luce il ruolo insos­ti­tu­ibi­le del lin­gu­ag­gio come stru­men­to di comu­ni­ca­zi­one tra diver­se cul­tu­re, coinvol­gen­do tra­dut­to­ri, scrit­to­ri migran­ti e stu­di­osi del linguaggio.

Titolo del 2019 i “Sogni possi­bi­li”. Il for­mat con tan­ti even­ti dis­tri­bu­iti per la cit­tà,  ha vis­to la par­te­ci­pa­zi­one di scrit­to­ri e sog­na­to­ri che han­no con­di­vi­so le pro­prie espe­ri­en­ze di visi­oni tra­sfor­ma­te in real­tà,  dialo­gan­do con le nuove gene­ra­zi­oni. Tra gli appun­ta­men­ti, quel­lo con l’ex diret­to­re di Repubblica Mario Calabresi e con la scrit­tri­ce Simonetta Agnello Hornby.

L’edizione 2020- 2021, è sta­to seg­na­ta dal­la pan­de­mia. Molti even­ti dal vivo sono sta­ti ridot­ti o can­cel­la­ti ma il fes­ti­val ha con­ti­nu­ato a vive­re onli­ne. In un’Italia che cer­ca­va di supe­ra­re l’emergenza sani­ta­ria ed era ansi­osa di riap­pro­pri­ar­si del sen­so di liber­tà,  il tema è sta­to pro­prio “Venti di liber­tà”, con ospi­ti come Daria Bignardi e Massimo Cirri. Focus, ques­ta vol­ta,  sul sig­ni­fi­ca­to di liber­tà, sia in chi­ave attu­ale sia introspettiva.

Il viag­gio, fisi­co e inte­ri­ore, era l’ar­go­men­to del­la set­ti­ma edi­zi­one nel 2022. “Parole in viag­gio” ha por­ta­to a Trieste auto­ri come Franco Arminio e Wu Ming 2, per cos­tru­ire nuove map­pe di sto­ria, reali e poetic­he, sem­pre sen­za confini.Una rifle­ssi­one par­ti­co­la­re è sta­ta dedi­ca­ta al viag­gio come nece­ssità nel tem­po del­le migra­zi­oni e del­le impli­ca­zi­oni uma­ne e soci­ali che ne derivano.

Nel 2023, con “Sfumature”, si è scel­to di nar­ra­re la real­tà mul­ti­cul­tu­ra­le e vari­ega­ta di Trieste. Realtà com­ple­ssa e per ques­to ric­ca di sfu­ma­tu­re. È sta­ta l’oc­ca­si­one per ren­de­re omag­gio ad alcu­ni per­so­nag­gi illus­tri di Trieste, come Italo Svevo, Boris Pahor e a due sto­ri­ci “ami­ci” del fes­ti­val pre­ma­tu­ra­men­te scom­par­si come Pino Roveredo e Corrado Premuda.

Nel 2024, con “What a Wonderful World!”, la miti­ca can­zo­ne can­ta­ta per la pri­ma vol­ta da Louis Armstrong , si è volu­to esplo­ra­re la per­ce­zi­one che ha oggi l’u­omo del mon­do ani­ma­le e vege­ta­le, met­ten­do in luce il cam­bi­amen­to e la nece­ssità di tro­va­re con tut­te le altre spe­cie del piane­ta un modo per convi­ve­re nel ris­pet­to reciproco.

Il pro­gram­ma com­ple­to degli even­ti 2025

Lunedì 28 aprile

Al Museo LETS di Trieste, alle 18.00, si ter­rà l’incontro “Altronauti, scrit­to­ri di fron­ti­era ita­li­ani e slo­ve­ni” con lo scrit­to­re e sla­vis­ta Miran Košuta in dialo­go con Elvio Guagnini.

All’Antico Caffè San Marco, sem­pre alle 18.00, l’autrice Rachele Ferrario pre­sen­ta “La con­te­sa su Picasso”, in dialo­go con Federica Luser.

Martedì 29 aprile

Alle 18.00, pre­sso il Museo LETS, Roberto Ferrucci pre­sen­ta il suo memo­ir “Il mon­do che ha fat­to”, dedi­ca­to alla figu­ra del­lo scrit­to­re Daniele Del Giudice.

In con­tem­po­ra­nea, alla Libreria Minerva, si svol­ge il labo­ra­to­rio “Narratori di sé”, a cura di Anna Traini, con i par­te­ci­pan­ti del per­cor­so autobiografico.

Alla ste­ssa ora, la Libreria Antiquaria Saba ospi­ta Massimiliano Penazzi per la pre­sen­ta­zi­one di “Atlante Triestino”, con Cristina Benussi e Francesca Pitacco.

Alle 18.30, al CXTrieste, la book­to­ker Magdalena Rosa (Magsbook) dialo­ga con Enrico Marchetto sul rap­por­to tra let­tu­ra e soci­al media, in un even­to aper­to al pubblico.

Mercoledì 30 aprile

Alle 18.00, al Museo LETS, lo scrit­to­re Diego Marani pre­sen­ta “L’ultima fal­sità”, in dialo­go con Fulvio Senardi.

In paral­le­lo, all’Antico Caffè San Marco, viene ina­ugu­ra­ta la mos­tra col­let­ti­va “L’isola che non c’è, anco­ra”, cura­ta da Peter Iancovich e Federica Luser.

Venerdì 2 maggio

La gior­na­ta ini­zia alle 11.00, al Civico Museo Sartorio, con l’incontro “Il colo­re del­la mela­gra­na”, pro­ta­go­nis­te l’autrice Anna Baar e Paola Del Zoppo.

Nel pome­rig­gio, la Sala Xenia ospi­ta una serie di even­ti a par­ti­re dal­le 15.00: gioc­hi let­te­ra­ri a cura di Alea, il labo­ra­to­rio poeti­co per bam­bi­ni “Immaginifico poeti­co”, lo spet­ta­co­lo-labo­ra­to­rio “Casty rac­con­ta Topolino”, il labo­ra­to­rio pop-up “Una stan­za tut­ta per sé” e le let­tu­re per fami­glie cura­te da Nati per Leggere.

Alle 18.00, pre­sso la Libreria Minerva, Leandro Lucchetti pre­sen­ta il roman­zo “Petro”.

Al Teatro Miela, alle 17.30 si ten­go­no l’inaugurazione uffi­ci­ale del fes­ti­val e, alle 18.00, la pri­ma nazi­ona­le di “Tecnocapitalismo”, con Loretta Napoleoni in dialo­go con Cristiano Degano. A segu­ire, pro­iezi­one del film “Quell’estate con Irène”, intro­dot­ta da Nicoletta Romeo.

Sabato 3 maggio

Alle 11.00, nel­la Sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevic, Niccolò Monti pre­sen­ta “Prompting”, in dialo­go con Agnese Baini.

Alle 12.00, Pablo Martinez Rosado dialo­ga con Helena Lozano Miralles su “La scrit­tu­ra spaesata”.

Contemporaneamente, al Museo Sartorio, si ten­go­no due incon­tri: Laila Wadia pre­sen­ta “Identitalie” alle 11.00, ed Emma Braslavsky “Era pal­li­da la not­te, bril­la­va­no le luci” alle 12.00.

Alla Sala Xenia, alle 11.00, Francesco Boer pre­sen­ta “La pro­fe­zia del Portovecchio”, segu­ito alle 12.00 da Andrea Antoni con “Teoria del disa­gio contemporaneo”.

Nel pome­rig­gio, alla Sala Piccola Fenice, si svol­go­no tre even­ti: Paolo Di Paolo con “Certi roman­zi di un seco­lo fa” alle 16.30, Riccardo Falcinelli con “Visus” alle 17.30, e Sandrone Dazieri con il suo noir “Uccidi i ric­c­hi” alle 18.30.

Alla ste­ssa ora, alla Libreria Lovat, Enrico Terrinoni pre­sen­ta il roman­zo “A Beautiful Nothing”.

Alle 11.00, alla Sala Bobi Bazlen, l’evento “Io & Ia. Mente, cer­vel­lo e GPT” vede Simone Rossi e Riccardo Manzotti con­fron­tar­si sul rap­por­to tra cos­ci­en­za uma­na e intel­li­gen­za artificiale.

Domenica 4 maggio

La gior­na­ta si apre con due appun­ta­men­ti alle 11.00: al Museo Sartorio, Martina Del Romano par­la di tra­du­zi­one e ado­les­cen­za nell’incontro “Storie di un cer­to gene­re”, men­tre alla Sala Xenia Mauro Marass pre­sen­ta “Ingannando il tem­po”, rifle­ssi­one foto­gra­fi­ca sul­la memo­ria e il lin­gu­ag­gio visivo.

Alle 12.00, sem­pre nei due luog­hi, si ten­go­no ris­pet­ti­va­men­te: “Nero è il colo­re del­le note” con Alessandro Mezzena Lona e Romeo Toffanetti, e “R.I.P. – Ridi in pace” di Davide Destradi.

Nel pome­rig­gio, alla Sala Xenia, Roberta Lancellotti rac­con­ta il Festival di Sanremo alle 15.00, segu­ita alle 16.00 da “The Deaf Soul”, un incon­tro sul­la sor­dità e inclu­si­one, e alle 17.30 da Chiara Gily con “Aspettami al Caffè Napoli”.

Alla Sala Fenice, alle 16.00, Roberto Camurri pre­sen­ta “Splendeva l’innocenza”, segu­ito alle 17.00 da Giuseppe Culicchia con il reading “Una sto­ria ame­ri­ca­na” e, alle 18.00, da Pietro Spirito con “È not­te sul confine”.

Eventi col­la­te­ra­li

Il 14 mag­gio, alle 18.00 al Museo LETS, va in sce­na “Biblionauti – Mappa del teso­ro di Trieste”, per­for­man­ce let­te­ra­ria urba­na cura­ta da Lorenzo Zuffi.

Il 16 mag­gio, alle 19.00, l’incontro “Creatività e soci­al tra real­tà e altro­ve” con Enrico Marchetto si svol­ge pre­sso l’associazione Parole Controvento.

Il 18 mag­gio, alla Sala Piccola Fenice, Lino Guanciale e Davide Sacco chi­udo­no il ciclo con l’incontro “Napoleone. La mor­te di Dio”.

Mostre

Dal 2 al 4 mag­gio, alla Sala Xenia si può visi­ta­re la mos­tra foto­gra­fi­ca “Facce da Triestebookfest” di Lara Perentin.

Dal 18 apri­le al 10 mag­gio, pre­sso Spaziotrart e Passageartecontemporanea, si tiene la mos­tra col­let­ti­va “L’isola che non c’è, ancora”.

Dal 28 apri­le al 14 mag­gio, al Museo LETS, si espo­ne la rac­col­ta di locan­di­ne del fes­ti­val “10 anni, tut­te le Lulù” a cura di Fabrizio Masi.

Il Triestebookfest è ide­ato e orga­ni­zza­to dall’Associazione cul­tu­ra­le Triestebookfest, con la dire­zi­one artis­ti­ca del­la Presidente Loriana Ursich, in coor­ga­ni­zza­zi­one con il Comune di Trieste, con il con­tri­bu­to del­la Regione Friuli Venezia Giulia, il sos­teg­no de Le Fondazioni Casali ETS e del­la Fondazione CRTrieste, la media part­ner­ship de Il Piccolo e il patro­ci­nio di FERPI-Federazione Relazioni Pubbliche Italiana.