Projekcija dokumentarca “U potrazi za Felom” u Rojcu||Proiezione del documentario “Finding Fela”
[lang_hr]Za Felu Antikulapa Kutija, kontroverznog nigerijskog glazbenika, producenta, političkog radikala i buntovnika, muzika je oružje! Život i rad Fele možete upoznati kroz dokumentarac Alexa Gibney večeras, 12.siječnja, u Dnevnom boravku Rojca u 19.00 sati.[/lang_hr]
[lang_it]La proiezione del documentari “Finding Fela” si terrà giovedì, 12 gennaio, alleo ore 19.00 nel Sallotto del CS Rojc, nell’ambito del programma Cinema invernale. L’entrata è gratuita. [/lang_it]
[lang_hr]U potrazi za Felompriča je o životu, glazbi te društvenoj i političkoj ulozi Fele Anikulapa Kutija. U svom novom dokumentarnom filmu, Oscarom nagrađeni redatelj Alex Gibney istražuje kontroverzni život, sjajnu glazbu te neosporan kulturni i politički utjecaj legendarnog tvorca afrobeata. Stalan politički progon, nekonvencionalan stil života i činjenica da je preminuo od posljedica AIDS‑a učinili su ga jednim od najkontroverznijih glazbenika svih vremena.
Alex GibneyDobitnik Oscara Alex Gibney, poznat po svojim napetim i duboko pronicljivim dokumentarcima, danas je jedan od najcjenjenijih američkih dokumentarista (‘Gonzo: život i djelo dr Huntera S. Thompsona’, ‘Armstrongova laž’, ‘Casino Jack’…) . Njegov film ‘Taksi to the Dark Side’ (2008.), osvojio je Oscara za najbolji dugometražni dokumentarac, a dvije godine ranije, nominiran je za nagradu Akademije za film ‘Enron: The Smartest Guys in the Room’.[/lang_hr]
[lang_it]Sospeso a metà tra indagine e celebrazione, affascinato dalla misteriosa grandezza del personaggio e dalle sue singolari contraddizioni, il documentario di Alex Gibney parte da un musical di Broadway dedicato a Fela Kuti per viaggiare a ritroso nella vita e nella carriera del musicista nigeriano. Quasi con una sorta di timore reverenziale, senza osare sui lati più oscuri del mito, privilegiando lo sforzo di contenere tutto anziché quello di scavare su un singolo aspetto. Approccio vincente dal punto di vista narrativo e destinato a lasciare un po’ di amaro in bocca presso gli esegeti, ma forse era un esito inevitabile. Il parallelo tra ricostruzione spettacolare di Broadway e immagini di repertorio resta irrisolto, senza scalfire l’impianto bio-documentaristico di Gibney, ma il contrasto agevola le testimonianze di ?uestlove di The Roots e, attraverso la comparsata di Jay‑Z e Will Smith, testimonia l’enorme lascito di Fela per la comunità afro-americana.
Forse la ragione per cui un documentario che risponda alla domanda “chi era Fela Kuti?” rimane un’impresa impossibile è la medesima per cui risulta arduo sintetizzarne la carriera in un’antologia. Perché Fela, con orgoglio indomito, ha sempre rifiutato i vincoli, di qualunque natura essi fossero: in musica questo significa brani di mezz’ora o più, discograficamente inutilizzabili, mini-saghe in cui centrifugare jazz, afro e funk per creare un nuovo genere musicale, a cui aggiungere una controparte visuale (incentrata sul lato più fisico e sessuale) che anticipa di quarant’anni l’attuale estetica hip hop.
Un istrione inafferrabile ed eroico, disposto a pagare con la vita per le proprie idee rivoluzionarie in una Nigeria in mano alla dittatura, e carico di contraddizioni, al punto di sposare ventisette donne e servirsi di uno sciamano in odore di truffa. E insieme un uomo la cui vita merita mille biografie, ma in cui neanche una è destinata a rendergli giustizia. Gibney, reduce da ben sette documentari dal 2010 ad oggi, sceglie la via più semplice, ma ha comunque il merito di avvicinare, anche solo superficialmente, il neofita all’universo Kuti. Poi starà a lui addentrarsi e smarrirsi nel suo cuore nero.[/lang_it]





