A Trieste il tributo a Édith Piaf

Testo di Luisa SORBONE

29.08.2024

Il 5 set­tem­bre Clelia Cicero e Corrado Caruana ren­do­no omag­gio all’in­ter­pre­te del­la can­zo­ne fran­ce­se più famo­sa di sem­pre, “La vie en rose”.

Una ceri­mo­nia di aper­tu­ra, quel­la del­le Olimpiadi di Parigi 2024, che non è sta­ta sce­vra di   pole­mic­he, in pri­mo luogo per la rivi­si­ta­zi­one, mal accol­ta dai set­to­ri più con­ser­va­to­ri, di temi cul­tu­ra­li e reli­gi­osi, in un con­tes­to già dis­tur­ba­to dal­le ten­si­oni inter­ne. Ma c’è sta­to un momen­to, in quel­la sera­ta,  che, alme­no emo­ti­va­men­te, ha messo d’ac­cor­do tut­ti, atle­ti, poli­ti­ci e media: l’e­si­bi­zi­one di Céline Dion sul pal­co del­la Tour Eiffel la toc­can­te inter­pre­ta­zi­one di “L’Hymne à l’Amour”, un cla­ssi­co del­la musi­ca francese.

“Hymne à l’a­mo­ur” è sta­ta scrit­ta e inter­pre­ta­ta per la pri­ma vol­ta da Édith Piaf nel 1950, ed è diven­ta­ta un’emblema del­la chan­son frança­ise,  gene­re musi­ca­le reso famo­so, oltre che dal­la Piaf, da Georges Brassens, Jacques Brel e Charles Aznavour. “Hymne à l’a­mo­ur” com­pos­to da Édith Piaf in col­la­bo­ra­zi­one con Marguerite Monnot, non è espre­ssa­men­te un pezzo esis­ten­zi­alis­ta, ma, per il suo con­te­nu­to emo­ti­vo e per il tema trat­ta­to, si inse­ris­ce nel cli­ma cul­tu­ra­le e filo­so­fi­co del­l’e­po­ca in fu scritta.

La can­zo­ne è lega­ta alla tra­gi­ca sto­ria d’a­mo­re tra Édith Giovanna Gassion, il vero nome di Édith Piaf, e il pugi­le Marcel Cerdan, mor­to in un inci­den­te aereo nel 1949. Il sig­ni­fi­ca­to per­so­na­le del tes­to e la poten­za emo­ti­va del­la musi­ca han­no con­tri­bu­ito a fare di ques­to bra­no uno dei più ama­ti nel­la tra­di­zi­one musi­ca­le fran­ce­se, anco­ra oggi rein­ter­pre­ta­to da can­tan­ti di tut­to il mondo.

Proprio a lei, Édith Piaf, è dedi­ca­ta la sera­ta di giovedì 5 set­tem­bre a Trieste pre­sso l’area gaze­bo del Giardino Pubblico Muzio de Tommasini. Un even­to a cura di Hangar Teatri per la rasseg­na dell’Associazione Casa del Cinema.

“Première Étude sur Piaf”

Il reci­tal “Première Étude sur Piaf”, con le can­zo­ni di Piaf e i suoi tes­ti ori­gi­na­li, con­ti­nua a fare tour­née in Italia, negli Stati Uniti, in Argentina, in Svizzera e Francia.

La voce di Clelia Cicero e la chi­tar­ra di Corrado Caruana rac­con­ta­no del­la vita e del­la pro­du­zi­one di ques­ta indi­men­ti­ca­bi­le ico­na del­la musi­ca fran­ce­se, attra­ver­so ricos­tru­zi­oni di sto­rie e, natu­ral­men­te, can­zo­ni. La chi­tar­ra è una scel­ta volu­ta dagli auto­ri, per far risal­ta­re al meglio can­to e ani­ma dell’autrice.

“Per me – ci dice Clelia Cicero – Édith Piaf è una guida artis­ti­ca ino­ssi­da­bi­le, un esem­pio di don­na fra­gi­le e fero­ce capa­ce di impre­se impo­ssi­bi­li allo stre­mo del­le pro­prie for­ze. Ha cre­du­to nei pro­pri sog­ni ed è rimas­ta sem­pre fede­le all’ar­te tan­to da non poter abban­do­na­re la sce­na se non nel momen­to in cui can­ta­re non le era dav­ve­ro più fisi­ca­men­te possi­bi­le. L’arrangiamento di alcu­ni pezzi avrà rit­mi più moder­ni, ma sem­pre nel ris­pet­to del­le emo­zi­oni e del­le sto­rie che Édith rac­con­ta­va nel­le sue canzoni”.

Clelia Cicero

Clelia Cicero è un’at­tri­ce e can­tan­te pro­fe­ssi­onis­ta par­mi­gi­ana. Si è diplo­ma­ta alla Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone” nel 2007. Nel 2011 l’in­con­tro col regis­ta César Brie e la  par­te­ci­pa­zi­one allo spet­ta­co­lo Karamazov (nomi­na­to tra le tre migli­ori regie al pre­mio UBU 2012) dan­no ini­zio al suo per­cor­so artis­ti­co con la Compagnia Teatro Presente, che ha con­tri­bu­ito a fon­da­re. Lo ste­sso anno nas­ce l’i­dea del con­cer­to spet­ta­co­lo “Première Etude sur Piaf”, tri­bu­to a Edith Piaf. Nel 2017 debut­ta “The hard way to under­stand each other”, pri­ma cre­azi­one indi­pen­den­te del suo grup­po e spet­ta­co­lo vin­ci­to­re del Premio Scintille 2016, Giovani Realtà del Teatro 2016, Selezione Visionari Kilowatt Festival 2017 e Selezione In-Box 2018. Dal 2017 è docen­te di Teatro per Axolotl Teatro e per Sementerie Artistiche a Crevalcore (BO). Dal 2018 fa par­te di Repertorio, la Scuola Permanente di Alta Formazione con­dot­ta da Danio Manfredini.

L’estate di Hangar Teatri

Con ques­to appun­ta­men­to si con­clu­de l’es­ta­te di Hangar Teatri a Trieste, sta­gi­one par­ti­co­lar­men­te ric­ca di attività.

“Oltre ai 5 appun­ta­men­ti al Giardino Pubblico all’in­ter­no del­la rasseg­na “Il Giardino del Cinema”, dal 15 giug­no all’11 agos­to abbi­amo cura­to, come l’an­no scor­so, la dire­zi­one artis­ti­ca di Trieste Estate fuori­cen­tro, rasseg­na orga­ni­zza­ta dal Comune di Trieste, che ha por­ta­to oltre 300 artis­ti (loca­li e inter­na­zi­ona­li) ad esi­bir­si in 13 rioni del­la cit­tà di Trieste per un tota­le di 87 even­ti. All’interno del­la rasseg­na si è inse­ri­ta anc­he l’un­di­ce­si­ma edi­zi­one del TACT Festival, il fes­ti­val inter­na­zi­ona­le di arti per­for­ma­ti­ve, orga­ni­zza­to dal Cut di Trieste, che ques­t’an­no si è svol­to inte­ra­men­te nel rione di Borgo San Sergio dal 24 al 30 giugno.

Inoltre, ques­t’an­no il Teatro degli Sterpi ha cura­to la dire­zi­one artis­ti­ca del­la deci­ma edi­zi­one del Lunatico Festival a Trieste, pro­mo­sso e orga­ni­zza­to da La Collina Cooperativa Sociale, dal 4 al 7 luglio al Parco di San Giovanni e dal 25 al 28 luglio all’ex casa del popo­lo di Borgo San Sergio”.

“Première Étude sur Piaf”, giovedì 5 set­tem­bre alle 21:00 pre­sso l’area gaze­bo del Giardino Pubblico Muzio de Tommasini. Biglietto inte­ro 6 euro, ridot­to 4 euro.